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Resurfacing e peeling della cute

Sono tecniche volte a rimuovere lo strato superficiale della cute che presenta segni di foto-invecchiamento e stimola la crescita di nuova cute che assicura un look più giovanile.

Breve riassunto

  • migliora la rugosità e le alterazioni dovute alla luce solare, le modificazioni della pigmentazione della cute, come la couperose o le pigmentazioni marroni, l’acne e cicatrici superficiali del viso
  • è trattata di sovente la cute invecchiata di viso, collo, décolleté e mani
  • nei pazienti più giovani le cicatrici dell’acne, le iperpigmentazioni e le lentiggini possono essere migliorate con la tecniche di ringiovanimento della superficie cutanea (resurfacing)
  • anche l’inestetismo del rinofima può essere trattato con la tecnica di resurfacing
  • i più comuni trattamenti di resurfacing della cute sono il peeling chimico, il resurfacing tramite tecnologia laser e la dermoabrasione
  • a seconda della profondità dell’azione del resurfacing le procedure sono suddivise in superficiali, di media profondità, e profonde
  • i trattamenti sono condotti in regime ambulatoriale, si è dimessi subito dopo il trattamento
  • il tempo di recupero costituisce un fattore importante nella scelta di un particolare metodo di resurfacing

Cosa si intende per età della pelle?

Il tasso di invecchiamento che colpisce la cute varia da persona a persona ed è determinato da fattori genetici (fattori intrinseci) e da influenze esterne (estrinseche) dovute all’ambiente che ci circonda. Le variazioni intrinseche che comprendono l’alterazione della massa scheletrica, la deflazione del compartimento del tessuto adiposo, l’aumento della lassità dei legamenti e dei muscoli di sostegno e la ridotta contrattilità della pelle non possono essere impedite. D’altra parte, le influenze ambientali prevenibili come l’esposizione al sole, alle sostanze chimiche e al fumo causano un invecchiamento precoce della cute noto come foto-invecchiamento. I tratti caratteristici del foto-invecchiamento, che comprendono la ruvidezza, le rughe fini e grossolane e l’aspetto coriaceo con modifiche pigmentate possono essere affrontati con successo con le tecniche di resurfacing della cute.

In che cosa consiste la tecnica di resurfacing della cute?

Le procedure di resurfacing della cute sono volte a rimuovere la pelle in modo controllato ad una profondità specifica, migliorandone l’aspetto e favorendone la crescita. A seconda del livello di lesione le tecniche sono suddivise in superficiali, di media profondità, e profonde. I trattamenti di resurfacing della cute più comunemente eseguiti sono il peeling chimico, il resurfacing con tecnica laser e la dermoabrasione. I trattamenti di peeling chimici sono condotti tramite l’applicazione di soluzioni caustiche, la dermoabrasione utilizza una rotella ad alta velocità, e la tecnica di resurfacing utilizza un raggio laser.

Nel corso del consulto iniziale, in base alla gravità e all’estensione della condizione della cute, si dovrebbe determinare quale di questi strumenti è il più indicato per il singolo paziente. Il tempo di recupero può essere un fattore importante nella scelta di un particolare metodo di resurfacing. Un trattamento superficiale richiederà un breve periodo di guarigione e il trattamento può essere ripetuta più volte per ottenere il risultato ottimale. Per risolvere un particolare problema, devono essere considerati trattamenti aggiuntivi o alternativi in modo da offrire la possibilità di giungere ad una soluzione ottimale. Per migliorare il risultato, le procedure di resurfacing sono spesso accompagnate da altre procedure chirurgiche volte a produrre un ringiovanimento del viso.

Chi può sottoporsi ad un trattamento di resurfacing della cute?

Con le tecniche di resurfacing della cute, possono essere affrontate le seguenti condizioni: cute del viso rugosa o danneggiata dal sole; alterazioni della pigmentazione, tipo couperose o chiazze marroni, alcune escrescenze cutanee precancerose, acne e cicatrici superficiali del viso procurate da precedenti lesioni. La tecnica di resurfacing è di sovente applicata per migliorare le rughe e le alterazioni della pigmentazione su viso, collo, décolleté e mani.

Le rughe sottili sono trattate meglio con le tecniche di resurfacing, le rughe profonde e il rilassamento cutaneo necessitano di essere affrontate chirurgicamente. Sovente tendiamo ad accoppiare due procedure per rinfrescare la struttura del viso (lifting) e la qualità della pelle (resurfacing) allo scopo di ottenere un ottimale effetto di ringiovanimento.

Quali sono i diversi tipi di peeling chimici?

Una soluzione chimica esfoliante può essere applicata su tutto il viso o solo ad una determinata regione. Diversi tipi di peeling chimici variano in base ai loro componenti specifici ed alla loro forza. La profondità della loro azione è determinata dal lasso di tempo con il quale agiscono sulla pelle e dal metodo di applicazione. Prodotti chimici particolarmente delicati sono in grado di agire su lievi modificazioni superficiali della cute , mentre sostanze chimiche più aggressive sono in grado di agire su profonde modificazioni della cute . Con l’aumentare del loro potenziale di agire su modificazioni significative, aumenta anche il potenziale rischio di effetti collaterali indesiderati, come l’insorgere di ipopigmentazione e di cicatrici permanenti.

Gli agenti esfolianti che agiscono a livello superficiale sono gli alfa idrossiacidi (AHA) come l’acido glicolico. Dopo un singolo trattamento con un esfoliante AHA la cute avrà un aspetto più fresco e più sano, però, per migliorare la struttura della pelle potrebbero rendersi necessari ripetuti trattamenti. Gli esfolianti AHA possono ridurre alcuni degli effetti dell’invecchiamento e danni provocati dai raggi solari, come le linee sottili e le modificazioni pigmentate. Non è richiesta anestesia o sedazione, e al momento dell’applicazione della soluzione si avverte solo un lieve formicolio o una leggera sensazione di bruciore. Subito dopo il trattamento si può tranquillamente guidare e truccarsi.

Per ottenere l’effetto desiderato, l’acido tricloroacetico (TCA) è usato in differenti concentrazioni e applicato in diversi modi. Di solito è consigliato un periodo di preparazione di diverse settimane. Durante questo lasso di tempo, la cute è trattata con una crema a base di idrochinone ( allo scopo di depigmentarla) e una crema a base di retinolo (per stimolare il ricambio della cute e la desquamazione superficiale). L’agente esfoliante TCA è sovente utilizzato per il trattamento di rughe, macchie brune e imperfezioni della pelle. Molti pazienti possono trarre beneficio dall’applicazione di TCA non solo sul viso ma anche su collo, mani e altre parti del corpo che mostrano segni di foto-invecchiamento. Al fine di ottenere effetti cumulativi, l’applicazione di un esfoliante lieve come il TCA può essere ripetuta frequentemente.

L’agente esfoliante fenolo è particolarmente utile per il trattamento delle rughe del viso e della cute ruvida, danneggiata dall’esposizione ai raggi solari. È altresì in grado di rimuovere le alterazioni della pigmentazione e può essere utilizzato nel trattamento di patologie cutanee precancerose. Il fenolo è sovente utilizzato per ridurre le linee verticali che spesso si formano intorno alla bocca a causa dell’invecchiamento. Lo svantaggio del fenolo è che ha un significativo effetto sbiancante rispetto ad altre sostanze. Trascorse 6-12 ore dal trattamento, il viso appare marcatamente gonfio. Il gonfiore scompare gradualmente in 3-4 giorni. A differenza dell’esfoliante TCA , il fenolo non deve essere usato su collo, busto o braccia. Tamponando il fenolo con olio d’oliva si ottiene una soluzione più leggera che consente una maggiore flessibilità del suo impiego.

Com’è eseguita la dermoabrasione?

La dermoabrasione è eseguita tramite la rapida rotazione di una rotella che presenta una superficie ruvida simile alla carta vetrata allo scopo di raschiare la pelle. Sotto attento controllo, strato dopo strato, questa tecnica permette la rimozione della cute . Se l’abrasione è superficiale e uniforme possono essere trattate con successo le cicatrici provocate dall’acne, eventuali irregolarità della cute e piccole rughe. Anche l’inestetismo associato al Rinofima può essere trattato con la dermoabrasione. La dermoabrasione, richiede la somministrazione di un qualsiasi anestetico. Il trattamento di piccole aree richiede la somministrazione del solo anestetico locale, ma il trattamento di ampie zone richiede una maggiore sedazione o l’anestesia generale. I pazienti sottoposti a dermoabrasione sono dimessi in giornata.

In che consiste il trattamento di resurfacing che utilizza la tecnologia laser?

I raggi laser ablativi vaporizzano le cellule superficiali della cute e rimuovono con estrema precisione strato su strato la cute danneggiata. Sono disponibili due tipi di tecniche di resurfacing che utilizzano i laser ablativi. I laser ablativi tradizionali rimuovono l’intero epidermide e il derma dello strato superficiale producendo una lesione uniforme della cute. in maniera precisa. I laser ablativi frazionati, vaporizzano strette colonne di tessuto ad una profondità significativa, inducendo non solo il rifacimento della superficie cutanea, ma anche la riduzione volumetrica dei tessuti. Con la tecnica del resurfacing frazionale, la maggior parte della superficie della cute non è intaccata, e la cute attraverso le contrazioni del collagene si serra tra i piccoli fori creati dal laser . Il beneficio del trattamento frazionato è la diminuzione delle lesioni sulla superficie cutanea e guarigione più veloce.

La tecnica di resurfacing che utilizza il laser ablativo, permette un migliore controllo della profondità della lesione rispetto alla tecnica che utilizza gli esfolianti chimici o la dermoabrasione. È possibile agire con maggiore precisione nel trattamento di lesioni isolate di spessore non uniforme. La procedura può essere utilizzata su viso, intere aree specifiche e anche per l’asportazione di lesioni cutanee benigne e di modificazioni della pigmentazione. A seconda della portata della procedura e della zona trattata è possibile che il paziente sia sottoposto ad anestesia. È sufficiente l’applicazione locale di creme anestetiche (EMLA) o la somministrazione di iniezioni di anestetico locale. I tempi di recupero dipendono dalla profondità e dell’area trattata.

Come prepararsi ad un intervento di resurfacing cutaneo?

Prima del trattamento, è necessario determinare il tipo di cute interessata al problema che il paziente desidera trattare. Alcuni tipi di pelle sono più adatti alle tecniche di peeling chimico rispetto ad altri trattamenti. A seconda del tipo di procedimento potrebbe essere raccomandato un programma di pretrattamento con applicazione di creme o gel speciali. Ai pazienti affetti da patologie herpetiche latenti sono somministrati farmaci con funzione preventiva. Il giorno del trattamento è sconsigliato usare cosmetici.

Cosa prevede il periodo post trattamento di resurfacing cutaneo?

Subito dopo la procedura la cute trattata può essere ricoperta con unguento protettivo, vasellina, indumenti o bendaggi. Inizialmente si può avere la sensazione che la cute tiri, e si può avvertire un leggero prurito. L’applicazione di impacchi freddi allevia l’irritazione. I peeling chimici profondi, la dermoabrasione o il resurfacing cutaneo tramite laser, causano arrossamento e gonfiore a vari livelli. A seconda del tipo e della profondità del trattamento, si può sviluppare una crosta che deve essere trattata con pomata antibiotica o un unguento ammollente. Le croste svaniscono in una settimana, ma l’arrossamento e l’irritazione possono persistere per diverse settimane o mesi se il trattamento è stato molto profondo. Tuttavia, ci si può truccare dopo circa una settimana dal trattamento.

Per evitare una pigmentazione irregolare, è consigliabile evitare l’esposizione diretta o indiretta ai raggi solari fino a quando il rossore o l’irritazione non sono scomparsi. Nei mesi successivi si raccomanda di proteggere la pelle con crema solare. Dopo il trattamento, la cute è più sensibile e ha la tendenza ad asciugarsi più velocemente. Potrebbe rendersi necessario un trattamento a lungo termine con creme speciali per la cura della pelle.

Quanto durano i risultati?

I benefici dei trattamenti più profondi sono relativamente di lunga durata, ma la cute continua a invecchiare e le rughe possono riapparire. Nonostante questo, miglioramenti nella qualità della cute e del tessuto possono durare molti anni. Con le procedure di resurfacing superficiali e peeling chimici, non vi sono tempi di inattività, tuttavia, hanno bisogno di essere ripetuti regolarmente per mantenere i risultati.

Quali sono i rischi e le complicazioni associati alle procedure di resurfacing cutaneo?

Le varie procedure di resurfacing presentano simili tipologie di rischio. L’insorgere di infezioni o difetti di cicatrizzazione non sono frequenti, ma possono verificarsi con uno qualsiasi dei trattamenti citati, soprattutto quelli più profondi. Il resurfacing della cute può provocare eruzioni e patologie cutanee, come reazioni allergiche e herpes. Queste complicanze possono essere prevenute in qualche misura se il paziente è adeguatamente preparato alla procedura. Possono svilupparsi minuscole macchie biancastre denominate Milia, che altro non sono che cisti oleose. Scompaiono velocemente con l’uso di un detergente leggermente abrasivo. Anche l’acido glicolico (AHA) , che è l’agente più leggero utilizzato nelle tecniche di resurfacing, può provocare lievi irritazioni cutanee. Possono insorgere temporanee o permanenti modificazioni di colore, ipo o iperpigmentazioni, soprattutto se dopo la procedura si espone la cute alla luce solare.